Agrinido Cucu Bebé apre    – L’Arena

Agrinido Cucu Bebé apre – L’Arena

L’Arena – A Soave funziona l’agrinido ricavato in campagna.

 

Sono fortunati i 24 bambini accolti nell’agrinido “Cucu Bebé” di via San Lorenzo 135 a Soave, “l’asilo nido più verde che c’è”, recita lo slogan sul biglietto da visita. In realtà di pubblicità non ne ha avuto bisogno, perché, partito a fine 2008, ha oggi tutti i posti esauriti e dimostra che la scommessa di Aldo Lorenzoni e di sua moglie Tatiana Cenzon è stata vinta.
“Per quest’anno sicuramente, ma non è detto che sia sempre così”, mette le mani avanti Tatiana, responsabile della struttura.
Dalle sue competenze in ambito educativo e dalla fortuna di avere un ampio rustico sulla strada fra Soave e Monteforte, nel nodo di collegamento anche con San Bonifacio, è nata l’idea di trasformare parte dell’azienda agricola in un asilo nido. Di qui il nome “agrinido”, tra le prime strutture di questo tipo ad essere nate nella provincia scaligera.
“Abbiamo seguito le direttive della legge regionale 84 che impone gli stessi standard che vengono previsti per gli asili nido: ovvero la presenza di un’educatrice ogni otto bambini, e così oggi abbiamo assunto anche tre dipendenti”, spiega Aldo Lorenzoni.
Così l’ampio porticato annesso all’azienda agricola, che in parte era ormai inutilizzato dalle moderne tecniche di lavorazione, è stato trasformato in un accogliente asilo nido dotato di ingresso, cucina, sala da pranzo, bagni, stanze dormitorio e un salone per i giochi con ampie vetrate, che mostrano i ricami delle stagioni sulle colline del Soave e non cortili disadorni come a volte accade in città.
“Ho integrato l’attività agricola con i titoli di studio e la passione che mi ha sempre accompagnato”, riferisce la signora Tatiana, che ha trovato subito corrispondenza nel bisogno espresso da altre mamme di avere un posto così per i loro piccoli.
I bambini accolti hanno un’età compresa tra i 12 e i 36 mesi e per loro Cucu Bebé non è una semplice scuola, ma un posto dove giocare con le cose vere: l’uva che matura, le foglie che inverdiscono e ingialliscono, la terra e i fiori. Con il vantaggio che non devono andare in gita per vederli, ma solo uscire dalla porta del nido, stivaletti ai piedi e cestino di vimini in mano per raccogliere, come stanno facendo in questi giorni, foglie dai mille colori e noci.
Che altro c’è in programma all’agrinido? “Per adesso nulla, mi basta sopravvivere a questo”, rivela Tatiana lasciandosi sfuggire una risata, “perché non ci sono solo i bimbi da seguire ma anche le relazioni con i genitori e da programmare le novità di ogni giorno”.

V.Z.
L’Arena, venerdì 15 Ottobre 2010
“A Soave funziona l’agrinido ricavato in campagna”
www.larena.it